Tratto dal romanzo di Ken Follet, I Pilastri della Terra è gioco di gestione delle risorse. Lo scopo del gioco è di costruire la più grande cattedrale del medioevo raccogliendo materie prime, assumendo artisti e artigiani alla corte del re, licenziando gli artigiani poco produttivi, trattando abili compravendite di materie prime al mercato e ingraziandosi il re per evitare di pagare le pesanti tasse del tempo. Ogni giocatore parte con tre carte artigiano, 12 lavoratori e 3 capomastri. Ogni turno è diviso in tre fasi distinte: nella I fase di gioco tutti i giocatori scelgono una carta risorsa e piazzano i corrispondenti lavoratori nei luoghi di produzione; nella II fase vengono pescati i capimastri da un sacchetto, e poi piazzati nelle diverse locazioni del tabellone, fornendo bonus secondo dove vengono messi; nella III fase si svolgono le azioni indicate sul tabellone in cui sono stati posizionati dei capomastri e si ottengono i relativi bonus. Alla fine si contano i punti vittoria ottenuti combinando le risorse acquistate con le abilità delle carte artigiano e, al termine dei sei turni di gioco necessari per completare la cattedrale, chi ha più punti vittoria è il vincitore.